Pesce Spada con pomodorini e olive Taggiasche
Per me il pesce spada è stato un incontro d’amore. Ho sempre pensato che fosse, ne carne ne pesce. Poi a vent’anni cado in Puglia. A San Pietro Vernotico per la precisione. Ospite da amici, andiamo al mercato del pesce presto la mattina e decidono per il pesce spada. La vedi la mia smorfia vero? All’epoca avevo ancora qualche filtro tra pensieri e parole e sono stata zitta. Ha dell’incredibile lo so.
Oggi dico, MENOMALEEEEEEE!
Su, tiriamoci su le maniche e andiamo in cucina (che a casa mia e sempre e solo una stanza).
Un trancio di pesce spada
Un cucchiaio di olive taggiasche
Pomodorini sparsi
Mezza cipolla
Olio d’oliva e sale qb
In padella mettiamo la cipolla tagliata fine ad appassire con un filo d’olio, e solo poi ci mettiamo i pomodorini. Si, sempre a metà e a faccia in giù.
Goccio d’acqua che fa sughetto.
Solo quando sono quasi pronti, adagiamo al centro lo spada e cuociamo (POCO) da entrambi i lati. Il tempo di cottura di pende moto dallo spessore devo svelartelo questo segreto. Io me lo faccio tagliare dal pescivendolo circa un dito di spessore. Si, tesoro bello per orizzontale, non verticale. E quindi un paio di minuti a lato bastano.
Ti racconto un’ultima cosa: al mercato quel giorno c’era anche Albano Carrisi, io che amo cantare, l’ho preso come un segno e forse anche un po’ per questo mi sono innamorata alla fine del pesce spada.
Trovi anche una versione per più persone con olive e capperi (frutto non fiore) e in questo caso però fatevelo tagliare di almeno due dita. Vengono fuori 4 bei medaglioni.
Zitto. Si. Una ricetta per 4. Zitto. Muto.




